domenica 18 aprile 2010

Reggio: lunedì 8 marzo il Premio Anassilaos Mimosa 2010


DA: http://www.strill.it/index.php?option=com_content&task=view&id=62848&Itemid=86

Promosso dalla Sezione Femminile dell’Associazione Culturale Anassilaos intitolata alla Medaglia d’Oro al Valor Civile “Emanuela Loi” , l’agente della Polizia di Stato di scorta al giudice Paolo Borsellino perita nella strage di Via d’Amelio, torna quale appuntamento consueto per la giornata della donna il Premio Anassilaos Mimosa 2010 conferito a personalità “al femminile” del mondo delle Arti, della Cultura, del Lavoro, delle Professioni, del Volontariato. La manifestazione, con il Patrocinio del Consiglio Regionale della Calabria, della Provincia e del Comune di Reggio Calabria e con l’adesione della Università della Terza Età e del Centro Internazionale Scrittori della Calabria, si terrà lunedì 8 marzo alle ore 17,30 presso la Sala dell’Università della Terza Età (via Willermin) e sarà aperta dai saluti dell’Avv. Domenica Romeo, Presidente dell’Anassilaos Donna e da una proiezione, realizzata da Giacomo Marcianò, sul tema “Profili di donne del Novecento” che riproporrà all’attenzione del pubblico le figure femminili più significative del secolo appena trascorso nel campo della letteratura, della poesia, della scienza, della filosofia, dell’arte, del cinema, della musica, della politica. Le targhe che saranno consegnate alle insignite sono opera originale dell’artista Antonclaudio Pizzimenti, realizzate per l’occasione.L’edizione 2010 della Mimosa targata Anassilaos schiera numerose donne impegnate, a diverso titolo, nel sociale ed espressione della società civile calabrese, dalla Dr.ssa Carolina PICCIOCCHI, Direttore Filiale di Reggio Calabria di Poste Italiane alla Dr.ssa Patrizia ADORNO, Vice Prefetto Aggiunto presso la Prefettura di Reggio Calabria, dalla Dr.ssa Mirella MARRA, neo Direttore dell’ Archivio di Stato di Reggio Calabria alla Dr.ssa Maria PONTORIERI, notaio, dalla Dr.ssa Giuseppina PRINCI, Dirigente Scolastico del Circolo Didattico “Cassiodoro” all’ Assessore alle Politiche Giovanili, Pubblica Istruzione e Servizi Sociali del Comune di Varapodio Eleonora VINACCIA. Alla Medicina e alla Psicologia è rivolto l’impegno professionale e scientifico della Dr.ssa Luciana BAGNATO, Coordinatrice presso l’ASP 5 e l’ASL 9 della Specialistica Ambulatoriale di Angiologia, della Dr.ssa Maria Fortunata MALARA, Direttore f.f. dell' U. O.C. di Broncopneumologia dell' A. O. “ B. M. M. “ di Reggio Calabria e della Dr.ssa Assunta CARRA’, Psicologo, psicoterapeuta e mediatore familiare. Nel campo delle arti (arti figurative e teatro) premiate le pittrici Giulia TRAMONTANO e Nenè ARCIDIACO BORRELLO e l’attrice Annalisa INSARDA’. Premio per la Cultura poi a Caterina DI PIETRO, Responsabile Casa Editrice “Nuove Edizioni Barbaro”, alla Prof.ssa Elvira LEUZZI, Studiosa d’arte, alla Prof.ssa Carmela LUCISANO, Docente di italiano e latino presso il Liceo Scientifico “A.Volta” di Reggio Calabria, alla Dr.ssa Francesca RAPPOCCIO, Direttrice Collana Narrativa della Leonida Edizioni. Per il Volontariato e l’ Impegno sociale riconoscimenti a Gabriella GANGEMI, Presidente Associazione Società San Vincenzo De Paoli Reggio Calabria e a Anna SACCO CANALE PAROLA, Vice Presidente Nazionale del Convegno di Cultura Maria Cristina di Savoia. Per la Saggistica premiate Marina CRISAFI per il saggio “Febea” (Laruffa Editore) e Ylenia FIORENZA per il saggio sul Campanella “Quel folle di un saggio. L’impeto di un filosofo poeta” (Città del Sole Ediz.). Per lo Sport riconoscimento a Fortunata BENIGNO,Campionessa di Karate, e Francesca ROGOLINO, Campionessa Lotta Femminile. Nel settore dell’imprenditoria premio a Stefania CARDILLO e Maria LA FACE. Per l’impegno profuso nel corso degli anni nel settore dell’insegnamento premio alle docenti Nanà LO GIUDICE, Giovanna DEMETRIO e Giacomina DE ANGELIS. Per l’impegno lavorativo insignite Carla BROCHIN, Sara MORELLO e Paola DI LORENZO. Infine una targa alla memoria di Annunziata RIZZICA, Primo Consigliere Comunale “donna” di Palmi e tra le prime della Provincia di Reggio Calabria.

Presso la Sala della Università della Terza Età sarà presente uno stand di Poste Italiane dove sarà possibile acquistare valori bollati, tessere filateliche e folder e applicare l’ annullo filatelico del giorno sulle cartoline realizzate dall’Associazione e offerte in dono al pubblico che parteciperà alla manifestazione

martedì 9 febbraio 2010

Bella recensione su Excursus.org a cura di Annalice Furfari



La mitologia, ovvero il recupero delle radici

di Annalice Furfari

Un volume di racconti stampato da Laruffa focalizza l'attenzione sulle tante leggende dello Stretto
Dei, ninfe, maghi, streghe, santi, cavalieri, re e regine, abitanti di mondi incantati, protagonisti di storie affascinanti, capaci di attraversare indenni il turbinio vorticoso e incessante dello scorrere del tempo, passando di bocca in bocca, di padre in figlio, di generazione in generazione, di secolo in secolo. Storie che si sedimentano nel sostrato culturale di una terra, convertendosi in un arcaico pozzo di sapienza, al quale attingere sospinti dal bisogno o più semplicemente dalla curiosità e dal desiderio di entrare in contatto con le proprie radici. Risiede qui il punto di forza della mitologia, con il suo bagaglio di miti, misteri, leggende, fatti e personaggi, di cui è arduo distinguere i confini tra verità e finzione, realtà e fantasia. E nonostante ciò, a migliaia di anni dal loro germoglio, questi racconti non smettono di esercitare il loro fascino innato su tutti coloro che si accostano a un mondo così variegato e a tratti persino surreale.
Ecco perché, nell’era delle telecomunicazioni, di internet e dei social network, si continuano a pubblicare libri che, a uno sguardo superficiale, potrebbero apparire ormai desueti. Al contrario, proprio le suggestioni arcaiche rievocate contribuiscono a rendere seducenti, oltre che interessanti, testi come Febea. Miti, misteri e leggende di Reggio Calabria e dintorni (Laruffa Editore, pp. 152, € 10,00), raccolta di racconti mitologici interamente dedicati alla città che fa da punta dello Stivale e ai suoi splendidi centri limitrofi. L’autrice di queste raffinate trame mitologiche si chiama Marina Crisafi, giornalista e saggista di origini reggine, trapiantata a Genova, alla sua prima esperienza narrativa.

Una dichiarazione d’amore alla propria terra
Come ci spiega la scrittrice stessa nella Prefazione, «la tua città o la ami o la odi. Non ci sono vie di mezzo». Soprattutto se si vive la complicata condizione di «figli strappati alla propria terra». A quel punto, diventa quasi automatico idealizzare la propria città, ricordando solo gli aspetti positivi e dimenticando le difficoltà e le brutture, con le quali si è comunque dovuto fare i conti. Nello stesso tempo, «però, avviene una cosa stupenda, si recupera la propria identità, l’orgoglio di appartenenza. Si diventa più consapevoli di essere Reggini». È proprio questo il meccanismo, quasi automatico, che ha consentito all’autrice di accostarsi alle proprie radici culturali con sguardo distaccato e partecipato assieme, nel desiderio di portare alla luce e archiviare il nucleo fondamentale della miriade di miti, favole e racconti che hanno come comun denominatore l’ambientazione nella provincia di Reggio Calabria.

L’obiettivo per cui questo lavoro è nato è quello di recuperare e organizzare storie che, per quanto fittizie, contengono un barlume di verità e la prova sta nel fatto che si sono sedimentate nel bacino di cultura, usanze, costumi e tradizioni di un’intera popolazione. Nonostante ciò, troppo spesso questi racconti, passati di bocca in bocca per secoli, sono dimenticati o, ancor peggio, ignorati dai Calabresi di oggi. È la stessa Crisafi a lanciare l’allarme: «Reggio Calabria è, purtroppo, una delle poche province che disconosce le proprie origini. Si è persa la memoria storica, la cognizione di quello che il nostro territorio e la sua gente hanno rappresentato nei secoli. E ciò ha consentito che le tare che attanagliano la nostra terra ricadessero anche su coloro che vanno avanti con onestà e dignità, rendendoli succubi di un senso di vergogna ancestrale, quasi che l’essere Reggini sia una colpa e non un motivo di orgoglio».

Ecco, quindi, che questo libro si converte in una vera e propria dichiarazione d’amore dell’autrice alla sua città, alla sua terra, a quelle bellezze paesaggistiche che hanno contribuito a forgiare il carattere, la personalità, lo spirito, l’anima e il cuore dei suoi abitanti. Un atto letterario di amore e devozione, che «vuole rappresentare un invito a riappropriarci della nostra identità, a riconoscere la nostra cultura e proporla, libera dallo spettro della violenza e della negatività, agli altri Reggini, ai Calabresi, a tutti gli Italiani, gridarla al mondo!», farlo con la grazia, la leggerezza, l’ironia e la sapienza insite in queste storie.

Il mito attraversa la storia
Le leggende narrate in questo testo, oltre a essere gradevoli e facili alla lettura, complice uno stile scorrevole e delicatamente raffinato, sono assai utili per entrare in contatto con le numerose, e spesso complicate, vicende storiche che hanno caratterizzato il territorio reggino nel corso dei secoli. Una storia molto ricca e densa di significato, ma troppo spesso ignorata dagli stessi Reggini.

Nei racconti selezionati e riscritti da Crisafi, la realtà permea la fantasia e il mito si intreccia alla storia, in modo talmente leggero e istruttivo che il libro potrebbe essere tranquillamente adoperato dai genitori come fonte di ispirazione per le favole da raccontare ai bambini, favole che si sedimentano nel bagaglio di idee, principi, valori e cultura di ognuno di noi. Ma anche gli adulti possono trarre beneficio da una lettura, mai noiosa o stancante, che passa in rassegna 3000 anni di storia, quella storia che ha trasformato Reggio da «gloriosa polis magno-greca» a «potente civitas federata romana», da roccaforte cristiana a enclave musulmana, da «superba spagnola» a «raffinata oasi francese». Le molteplici dominazioni e il contatto con i popoli, le culture, le lingue, le tradizioni e le usanze più disparate costituiscono la forza e la ricchezza di questa città, forgiata da una miscellanea spesso ignorata, che, anziché indebolirla, le ha permesso di consolidare le proprie peculiarità e specificità.

Personaggi affascinanti e luoghi incantati, fino all’origine delle mafie
L’altro punto di forza del libro è costituito dai ritratti dei protagonisti dei miti e delle leggende, personaggi animati da emozioni e sentimenti intensi, che spesso si trovano a dover percorrere le scale impervie dell’esistenza o a dover fare i conti con un destino avverso. Le categorie sono le più varie: si passa dagli uomini agli dei, dalle ninfe ai poeti, dai maghi alle streghe, dai balordi ai santi, dai contadini ai cavalieri, dai re ai poveracci, dalle fate alle principesse, dai diavoli ai fantasmi.
Il filo conduttore che lega questa umanità così sfaccettata è l’ambientazione: i paesaggi incantati della Calabria, con le sue distese profumate di agrumeti e oliveti, i suoi aspri angoli montani, il suo scenario marino roccioso e frastagliato, le sue acque scroscianti e cristalline. Quello stesso paesaggio tuttora vergine e incorrotto in molti punti, nonostante le numerose storture edilizie.

Molte sono le vicende e le leggende raccontate, alcune particolarmente note, come quelle della fata Morgana, di Scilla e Cariddi e della Sibilla Cumana, altre meno conosciute, ma non per questo meno affascinanti.

Una delle più interessanti e, per quanto antica, straordinariamente attuale, è quella che chiude l’opera e narra la storia di tre cavalieri spagnoli, colpevoli, secondo la leggenda, di aver istituito le mafie nel nostro paese. Osso, Mastrosso e Carcagnosso erano affiliati alla Garduña, la società segreta, nata in Spagna intorno al Quattrocento e dedita al saccheggio e all’omicidio. Un giorno, i tre delinquenti furono arrestati e trasportati nel carcere duro di Favignana. Qui maturarono l’idea di fondare una nuova società criminale e ne stabilirono regole, riti, codici, formule segrete, simboli esoterici e disciplina. Alla scarcerazione, i tre cavalieri si salutarono, «giurandosi, sul sacro vincolo della famiglia e della fede, reciproco rispetto ed eterna fedeltà». Poi si separarono per sempre. «Osso rimase in Sicilia dove fondò la mafia. Mastrosso girovagò per tutta la penisola e alla fine si stabilì a Napoli dove diede vita alla camorra. Carcagnosso, invece, si diresse in Calabria dove pose le fondamenta della ‘ndrangheta».

Nonostante questo triste racconto, il libro si conclude con le considerazioni speranzose dell’autrice e con il suo augurio che la ‘ndrangheta diventi essa stessa, un giorno, una leggenda da tramandare ai posteri, affinché le generazioni future ne traggano esempio.

Annalice Furfari
(www.excursus.org, anno II, n. 7, febbraio 2010)

Febea su Excursus.org

martedì 22 dicembre 2009

Buone Feste! Da Febea e dalla sua autrice

Febea ha partecipato alla nota Fiera romana

Febea. Miti, misteri e leggende di Reggio Calabria di Marina Crisafi a ‘Più libri Più Liberi’ dal 5 all’8 dicembre a Roma.
L’ottava edizione della prestigiosa fiera dedicata alla piccola e media editoria, presso il Palazzo dei Congressi dell’EUR nel cuore della capitale, ha visto anche la presenza della prima opera narrativa della giovane autrice reggina edita da Laruffa Editore.
La casa editrice, aderendo per l’ennesimo anno all’appuntamento con l’importante fiera romana, insieme alle numerose opere classiche e ai preziosi volumi sulla storia, l’arte e il turismo del territorio calabrese, ha deciso di esporre(presso lo stand G06), al vastissimo pubblico di lettori atteso per l’evento, le nuove pubblicazioni spazianti dalla storia alla narrativa, dalle tradizioni al noir.
Non poteva mancare, ovviamente, nell’ampio panorama letterario di Laruffa Editore, la novità narrativa rappresentata da Febea che, oltre ad essere un vero e proprio atto d’amore nei confronti della terra natia, racchiude nelle sue pagine una parte notevole dell’immenso bagaglio mitico e leggendario della provincia reggina

sabato 17 ottobre 2009

Presentazione di 'Febea' 9 novembre 2009


Anassilaos e Laruffa Editore presentano a Reggio Calabria, il giorno 9 novembre, ore 17, Palazzo della Provincia, in occasione della II Edizione di Esponilibro:

"FEBEA" di Marina Crisafi

Per info:

www.laruffaeditore.it
www.editrice-leonida.com

Dove si trova la dimora della Fata Morgana?


(fonte immagine: www.prolocoreggiocalabria.it)

Secondo le leggende, Morgana portò il fratello Artù morente alle pendici dell'Etna e avvinta dalla bellezza di quei luoghi decise di costruire il suo palazzo di cristallo nello Stretto di Messina ...
Da allora è sempre lì e, talvolta, emerge dalle acque con il suo cocchio tirato da sette cavalli bianchi, e fa rimbalzare nella bellissima distesa azzurra di fronte alla costa reggina tre sassolini.
Come, per incanto, sul mare appaiono figure fantastiche: uomini, palazzi, montagne, giardini e la Sicilia così vicina da poterla quasi toccare.
In pochi hanno avuto la fortuna di vederla, ma la leggenda ha radici così lontane da essere diventata il simbolo della città di Reggio Calabria!